La gravidanza è un momento eccezionale in cui le future mamme, le coppie e più in generale le famiglie sono più ricettive al cambio di abitudini con l’obiettivo di mantenere e preservare la propria salute e quella del nascituro.
I rischi di un eccessivo aumento di peso sono reali e riguardano sia la mamma che il bambino. Il diabete gestazionale e i disturbi ipertensivi fino alla preclampsia e alla eclampsia sono più frequenti nelle donne che iniziano una gravidanza in sovrappeso e che durante i mesi di gestazione perdono il controllo del proprio peso. In previsione della ricerca di una gravidanza una donne dovrebbe ragionare attentamente sul proprio stile di vita con l’obiettivo di arrivare al concepimento il più in forma possibile.
Aumentare di peso in gravidanza è inevitabile ed è dovuto al peso del bambino (in media 3 kg), della placenta (circa 0,5 kg) e del liquido amniotico (circa 1,5 kg), al maggior trofismo di utero e tessuto mammario (che incide per circa 2 kg), all’incremento del volume circolante di sangue e a una maggiore ritenzione idrica (circa 2 kg).
Le raccomandazioni sull’aumento di peso in gravidanza devono tener conto del peso e della composizione corporea di partenza. Se una donna all’inizio della gravidanza risulta sottopeso durante i mesi di gestazione deve puntare a recuperare, con l’obiettivo di ristabilire uno corretto stato nutrizionale e le giuste riserve per l’allattamento. All’opposto, l’aumento di peso raccomandato deve essere molto contento se all’inizio della gravidanza il peso è già molto eccessivo.
Ogni situazione va valutata singolarmente tenendo ben presente che, tuttavia, un aumento di peso in gravidanza è inevitabile ed è dovuto al peso del bambino (in media 3 kg), della placenta (circa 0,5 kg) e del liquido amniotico (circa 1,5 kg), al maggior trofismo di utero e tessuto mammario (che incide per circa 2 kg), all’incremento del volume circolante di sangue e a una maggiore ritenzione idrica (circa 2 kg). In totale si arriva a circa 9 kg a cui aggiungere 1-2 kg di riserve lipidiche utili per l’allattamento.
Le necessità energetiche crescono di circa 70 kcal al giorno nel primo trimestre, di 260 kcal al giorno per il secondo trimestre e 500 kcal per il terzo trimestre.
Una corretta impostazione nutrizionale deve però considerare che i fabbisogni materni crescono di trimestre in trimestre proporzionalmente alla crescita del nascituro. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) stima nel report sui “Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana” (LARN 2014) che durante la gravidanza le necessità energetiche crescono di circa 70 kcal al giorno nel primo trimestre, di 260 kcal al giorno per il secondo trimestre e 500 kcal per il terzo trimestre. L’aumento dell’apporto di energia deve essere raggiunto con alimenti sani prediligendo cereali integrali, legumi, frutta e grassi sani come quelli presenti nell’olio extravergine d’oliva, nei semi oleosi e nel pesce evitando invece gli zuccheri semplici, i dolci, le bevante gassate.
Oltre a prestare attenzione al corretto apporto energetico è importante bilanciare ogni pasto con un’adeguata quota di proteine sane, indispensabili per lo sviluppo e la crescita del bambino. La SINU ha stabilito che in aggiunta a una corretta quota proteica di base (che può essere stimata all’incirca in 1 grammo di proteine per kg di peso corporeo) sia importante prevedere una aumento dei fabbisogni di circa 1 grammo al giorno nel primo trimestre, di circa 8 grammi al giorno nel secondo trimestre fino a 26 grammi in più nelle 24 ore nell’ultimo trimestre di gestazione.
Il fabbisogno proteico aumento di circa 1 grammo al giorno nel primo trimestre, di circa 8 grammi al giorno nel secondo trimestre fino a 26 grammi in più nelle 24 ore nell’ultimo trimestre di gestazione.
Durante la gravidanza è importante prestare attenzione anche ai micronutrienti, come l’acido folico e il ferro. Indipendentemente dallo stato nutrizionale, una corretta integrazione di acido folico è fondamentale durante la gravidanza per prevenire le malformazioni fetali, a partire dalla spina bifida. Considerando che, se insufficienti, i livelli di acido folico aumentano molto lentamente nell’organismo è importante che l’integrazione con questa vitamina venga iniziata almeno 3 mesi prima del concepimento al dosaggio di 400 mcg al giorno.
Nelle donne in gravidanza il fabbisogno di ferro aumenta considerevolmente di mese in mese fino a circa 30 mg al giorno. Per valutare se l’apporto di ferro con la dieta corrisponde ai reali fabbisogno nutrizionali è importante dosare la ferritina, che è un buon indicatore delle riserve di ferro nell’organismo. Se nonostante una corretta impostazione dietetica i valori di ferritina tendono ad abbassarsi è importante ricorrere alla giusta supplementazione marziale.