Un disturbo come la stitichezza deve essere affrontato prima di tutto cambiando il proprio stile di vita. La funzione intestinale è influenzata in maniera determinante dalle nostre abitudini e prestare attenzione a semplici regole può fare effettivamente la differenza.
Il primo aspetto che non deve mai mancare sulle tavole delle persone che soffrono di intestino pigro è un buon apporto di fibre. La scelta dell’integrale deve diventare assoluta soprattutto nei casi di stitichezza più ostinati, utilizzando esclusivamente pasta integrale, pane integrale, grissini integrali, biscotti integrali, riso integrale e così via. Un maggior apporto di fibre permette di avere feci più idratate e allo stesso tempo più compatte ed è utilissimo per sostenere la flora batterica intestinale.
Attenzione invece a non eccedere con il consumo di verdure. Le fibre presenti negli ortaggi e nei cereali integrali sono molto diverse e un eccessivo consumo di verdura rischia di irritare l’intestino ottenendo l’effetto opposto. Indicativamente la porzione corretta di verdura per ogni pasto è di circa 200 grammi se piena, come ad esempio zucchine, carote e finocchi, o cotta e di circa 80 grammi se in foglia.
La porzione corretta di verdura per ogni pasto è di circa 200 grammi se piena o cotta e di circa 80 grammi se in foglia.
Oltre all’utilizzo dell’integrale è fondamentale ricordarsi di masticare con cura ogni boccone: le posate si chiamano così proprio perché meritano di essere “posate” tra un boccone e l’altro. Un’attenta masticazione è d’aiuto per mettere la pancia nelle condizioni migliori per funzionare e rappresenta un’abitudine fondamentale a supporto di una digestione lenta.
Anche la distribuzione dei pasti nella giornata ha la sua rilevanza: l’intestino lavora meglio al mattino ed è bene assecondare le sue “abitudini”. Proprio per questo, la prima colazione dovrebbe diventare il pasto più abbondante in modo da dare fin da subito uno stimolo alla peristalsi intestinale, mentre la cena dovrebbe essere leggerissima per non appesantire la digestione. Il riflesso gastro-colico, tipico dei neonati che dopo la poppata si scaricano immediatamente, è presente anche nell’adulto, ma solo nella primissima parte della giornata e così una prima colazione abbondate aiuta a mantenere una corretta regolarità intestinale.
L’attività fisica dovrebbe rappresentare una parte integrante delle propria quotidianità: la pigrizia non aiuta ad avere un intestino che funzioni regolarmente. Non si può pretendere che il proprio intestino si metta in moto se per primi si conduce una vita sedentaria. Non è necessario correre tutti i giorni una maratona e spesso è sufficiente l’abitudine a una passeggiata di almeno 30-40 minuti.
La pigrizia non aiuta ad avere un intestino che funzioni regolarmente e non si può pretendere che il proprio intestino si metta in moto se per primi si conduce una vita sedentaria
Per finire chi soffre di stitichezza deve fare attenzione anche a una corretta idratazione, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno in modo da idratare correttamente l’intestino; la quantità di liquidi nella giornata può aumentare fino anche a 2,5-3 litri in estate e se si pratica un’attività fisica intensa.
Se si parla di stitichezza non si può non parlare di Magnesio. Per integrare questo minerale meglio scegliere una forma organica (come potrebbe essere un Citrato di Magnesio): non servono grandi dosaggi, che rischierebbero solo di essere irritanti per l’intestino, ed è preferibile dare uno stimolo dolce e ripetuto nel tempo. Molecole come il Citrato di Magnesio permettono un completo assorbimento di questo minerale che svolge una buona azione di stimolo sulla peristalsi intestinale favorendo la corretta progressione delle feci. Si utilizzeranno dosaggi compresi tra i 200 e i 400 mg durante il pasto serale in relazione alla regolarità intestinale.
Nel trattamento della stitichezza l’agopuntura ha un’efficacia paragonabile, se non addirittura superiore, all’utilizzo di lassativi farmacologici con meno, o meglio dire nulli, effetti collaterali.
Per finire in caso di stitichezza ostinata è bene prendere in considerazione un approccio come l’agopuntura. Una meta-analisi, pubblicata lo scorso marzo sulla rivista scientifica Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine da un gruppo di ricercatori cinesi, punta l’attenzione sull’utilizzo dell’agopuntura nella stitichezza cronica concludendo che questa tecnica terapeutica ha un’efficacia paragonabile, se non addirittura superiore, all’utilizzo di lassativi farmacologici con meno, o meglio dire nulli, effetti collaterali. Il punto di gran lunga più utilizzato nei trenta studi analizzati è ST25 (Tianshu), localizzato sull’addome, tre dita a lato dell’ombelico, in affiancamento a punti come a ST37 (Shangjuxu), localizzato esternamente alla cresta tibiale e poco sopra il punto di mezzo della tibia, e a SP6 (Sanyinjiao), localizzato sulla faccia interna della gamba in una fossetta posta 4 dita prossimalmente dall’apice del malleolo interno subito dietro il margine della tibia.