Spesso è difficile identificare una causa unica in una situazione complessa a multifattoriale come il colon irritabile.
Il più delle volte la sintomatologia dipende dal sommarsi di aspetti diversi, che vanno da una situazione di alterazione della funzione digestiva alla presenza di una disbiosi intestinale, da un transito intestinale alterno a una possibile componente emotiva.
In presenza di sintomi intestinali di un certo rilievo è sempre importante inquadrare il problema sul piano gastroenterologico.
L’esame chimico-fisico delle feci, ricercando eventuali residui alimentari, permette di avere un’idea precisa della funzionalità digestiva dell’intestino.
Oltre alla visita clinica e a un’eventuale ecografia addominale, il collega gastroenterologo valuterà l’utilità di esami più invasivi come una gastroscopia e una colonscopia. È importante anche escludere una possibile componente celiaca e la presenza di un’intolleranza enzimatica al lattosio così come una possibile infezione da Helicobacter pylori.
Un esame che spesso viene sottovalutato è quello delle feci. Una valutazione chimico-fisica sulle feci, infatti, alla ricerca di eventuali residui alimentari, come fibre carnee, amidi, grassi, o residui vegetali permette di avere un’idea precisa della funzionalità digestiva dell’intestino. Utili anche esami come la calprotectina fecale, che è un indice infiammatorio intestinale, e la ricerca dei miceti e dei parassiti, ed eventualmente anche una coprocoltura fino alla valutazione dell’elastasi pancreatica e la ricerca del sangue occulto fecale.
Gli enzimi digestivi dovrebbero essere assunti all’inizio di un pasto, con il primo boccone, e possono essere utilizzati semplicemente al bisogno, prima dei pasti più abbondanti.
In caso di mal digestione è possibile intervenire utilizzando degli enzimi digestivi a supporto della funzione intestinale. In farmacia è possibile recuperare con facilità prodotti a base di amilasi, proteasi e lipasi di origine vegetale (da maltodestrine fermentate) eventualmente in associazione ad enzimi naturali come la bromelina e la papaina. Per essere più efficaci gli enzimi digestivi dovrebbero essere assunti all’inizio di un pasto, con il primo boccone, prima di colazione, pranzo e cena per cicli terapeutici di circa 10-15 giorni serenamente ripetibili il mese successivo. Alternativamente gli enzimi digestivi possono essere utilizzati semplicemente al bisogno prima dei pasti più abbondanti.
Utile anche l’integrazione di un aminoacidi come la Glutammina a dosaggi compresi tra 500 e 1000 mg al dì. Questo aminoacido può rivelarsi di grande aiuto per ristabilite l’integrità della parete intestinale. Sotto consiglio medico il dosaggio potrebbe essere molto aumentato a supporto della funzionalità del sistema digerente e del suo effetto barriera.
È importante fare attenzione anche allo stile di vita. Un’attenta masticazione, l’abitudine a una prima colazione abbondante e a una cena leggera, il corretto bilanciamento di carboidrati e proteine e un buon livello di attività fisica possono rivelarsi molti utili di per sé per controllare i sintomi.
L’agopuntura può rivelarsi molto efficace nel trattamento dei sintomi da colon irritabile, a partire dal dolore addominale.
Oltre alla dieta e alla corretta integrazione alimentare è possibile intervenire anche con l’agopuntura, che spesso si rivela molto utile. Una meta-analisi, pubblicata nel 2014 sul World Journal of Gastroenterology, ha concluso che l’agopuntura è efficace nel trattamento dei sintomi da colon irritabile a partire dal dolore addominale (Chao G-Q et al. World J Gastroenterol 2014;20(7):1871–7.).
Lavori scientifici come questo hanno sdoganato l’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento dei problemi intestinali. Spesso sono sufficienti poche sedute per apprezzare già un buon controllo della sintomatologia. Nella mia pratica clinica sono solito iniziare programmando una seduta a settimana per poi diradare gli incontro in relazione al beneficio ottenuto prima con una cadenza ogni 2 settimane per arrivare fino anche a una seduta al mese.