I sintomi classici di una cistite si manifestano con urgenza a urinare e dolore e bruciore all’inizio, durante o alla fine della minzione. In molti casi il dolore può anche essere riferito alla schiena e all’inguine oltre che localmente.
I segni clinici di attenzione che devono essere tenuti in seria considerazione in caso di cistite sono la presenza di sangue nelle urine e la comparsa della febbre. In queste circostanze è fondamentale rivolgersi in tempi rapidi al proprio medico di fiducia in modo da impostare un corretto iter diagnostico e una terapia, anche farmacologica, adeguata.
La parola cistite significa semplicemente infiammazione della vescica e quindi gli antibiotici sono solamente una delle possibili opzioni terapeutiche, quando davvero la causa è un’infezione batterica, meglio se documentata da una urinocultura che consente, attraverso l’antibiogramma, l’uso mirato dell’antibiotico giusto.
Proprio per questo sarebbe utile, ai primi sintomi della cistite, raccogliere un campione di urine e portarlo ad analizzare per confermare o escludere un’infezione batterica. Per avere i risultati di questa analisi ci vogliono solitamente 2-3 giorni quindi meglio affrettarsi per avere tutto il prima possibile.
Ai primi sintomi della cistite, è utile raccogliere un campione di urine e portarlo ad analizzare per confermare o escludere un’infezione batterica con un esame completo delle urine e un’urinocoltura.
In attesa del referto dell’urinocoltura è fondamentale bere moltissimo in modo da favorire una “ripulizia” della vescica. Durante la fase acuta si può arrivare a bere anche 3-4 litri d’acqua in una giornata. Utile anche utilizzare un infuso di Malva che grazie alle sue proprietà lenitive ed emollienti è utile per calmare i fastidi. Con l’arrivo dei risultati dell’urinocoltura si valuterà il da farsi con l’aiuto del proprio medico di fiducia, decidendo se è necessario intervenire con un antibiotico in base ai risultati, alla storia clinica e alla sintomatologia residua.
Non è raro che prima di una cistite i pazienti raccontino di un periodo in cui hanno prestato meno attenzione a una corretta idratazione che ha portato alla formazione di un po’ di renella. Questa “sabbiolina”, dovuta a un’urina molto concentrata, può irritare le vie urinarie infiammando la vescica e favorendo una sovrainfezione batterica.
In caso di cistite acuta oltre a un’abbondante idratazione e all’eventuale utilizzo di antinfiammatori è possibile intervenire con l’integrazione di minerali come Manganese, Rame, Zinco, Selenio e Magnesio che svolgono un’ottima azione di modulazione del sistema immunitario. L’integrazione di questi minerali è utile sia in fase acuta che in una logica di prevenzione delle cistiti ricorrenti a dosaggi che devono essere valutati di volta in volta a seconda della sintomatologia e delle caratteristiche peculiari del paziente.
Sia in fase acuta che per trattare le cistiti ricorrenti può essere di grande aiuto il D-Mannosio in particolare se le cistiti sono dovute a un batterio come Escherichia coli. Questo particolare zucchero che viene eliminato con le urine riduce l’adesione dei batteri alla vescica in modo da “lavarli via” più facilmente. I dosaggi possono variare molto, da 1 fino anche a 3-4 grammi al dì, a seconda che questo zucchero venga utilizzato in fase acuta o con un’indicazione preventiva. In quest’ultimo caso è possibile utilizzare il D-Mannosio al dosaggio di 1 grammo da assumere prima di coricarsi. In affiancamento al D-Mannosio possono rivelarsi molti utili fitoterapici come il Mirtillo americano (Vaccinium macrocarpum Ait.) o le foglie di Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi).
Anche l’agopuntura può rivelarsi molto utile per prevenire la ricomparsa della cistite. Punti come BL23 e KI3 sono particolarmente efficaci per trattare le cistiti ricorrenti riducendo la frequenza della sintomatologia e il residuo post minzionale.
Anche l’agopuntura può rivelarsi molto utile per prevenire la ricomparsa della cistite. Un articolo, pubblicato nel 2016 sul Chinese Journal of Integrative Medicine, ha confermato che punti come BL23 (Shenshu), localizzato 2 dita lateralmente alla linea mediana posteriore subito sotto l’apofisi spinosa della seconda vertebra lombare, e KI3 (Taixi), localizzato a metà tra la sommità del malleolo interno e il tendine d’Achille, sono particolarmente efficaci per trattare le cistiti ricorrenti riducendo la frequenza della sintomatologia e il residuo post minzionale (Alraek T et al. Chin J Integr Med. 2016 Jul;22(7):510-7).