FT3, FT4 e TSH sono esami che valutano la funzione tiroidea: i primi due sono gli ormoni prodotti dalla tiroide mentre il TSH è un ormone che “spiega” alla tiroide quando deve funzionare e viene prodotto da una ghiandola chiamata ipofisi.
Il TSH è un indice precoce ed estremamente utile per comprendere come sta funzionando la tiroide.
Questa stazione di controllo ormonale percepisce momento per momento la concentrazione di ormoni tiroidei nel sangue e se la loro concentrazione è troppo bassa libera più TSH per stimolare la tiroide a funzionare di più mentre se è troppo alta riduce la produzione di TSH per evitare che la tiroide funzioni troppo. Il TSH, di conseguenza, è un indice precoce ed estremamente utile per comprendere come sta funzionando la tiroide.
Nella maggior parte dei casi si testa esclusivamente il TSH e solo se questo è alterato si misura la concentrazione degli altri due ormoni (o anche solo del FT4).
Diversamente, per una corretta diagnosi di tiroidite di Hashimoto è necessario che sia accertata la presenza di due auto-anticorpi rivolti contro la tiroide, che si chiamano anticorpi anti-tireoglobulina e anticorpi anti-tireoperossidasi. Questi anticorpi sono marcatori di un aumento dell’infiammazione della tiroide.
Se la tiroide rallenta è fondamentale mettere in moto tutti i meccanismi utili per stimolare la tiroide a funzionare al meglio.
La positività di questi anticorpi non significa necessariamente che la tiroide abbia smesso di funzionare, ma indica solo la necessità di controllare la funzione tiroidea periodicamente, soprattutto in relazione alla comparsa di sintomi che ne possano indicare un mal funzionamento, come un aumento ingiustificato di peso, un’eccessiva sensazione di freddo, una forte stanchezza immotivata, così come un’eccessiva stitichezza.
Se la tiroide rallenta è fondamentale mettere in moto tutti i meccanismi utili per stimolare la tiroide a funzionare al meglio.
Una prima colazione abbondante rappresenta probabilmente uno dei segnali più importanti per sostenere sul piano nutrizionale la funzionalità tiroidea. È importante che la prima colazione diventi il pasto più abbondante della giornata seguita da un pranzo ben bilanciato e da una cena leggerissima.
Anche l’attività fisica è di grande aiuto per accelerare il metabolismo e per chi ha problemi di tiroide deve diventare parte integrante della propria quotidianità: è sufficiente una passeggiata a passo svelto di almeno 30 minuti tutti i giorni per fare davvero la differenza sul piano metabolico.
L’integrazione di Selenio si è rivelata efficace per ridurre i livelli di anticorpi anti-tireoglobulina e anticorpi anti-tireoperossidasi.
In affiancamento a un reale cambio di stile di vita è utile abbinare l’integrazione di Selenio. Una meta-analisi pubblicata sulla prestigiosa rivista Thyroid nel 2016 conferma che l’integrazione di Selenio è utile per ridurre i livelli di questi anticorpi (Wichman J et al. Thyroid. 2016;26(12):1681–1692. doi:10.1089/thy.2016.0256). Proprio per questo, in caso di tiroidite di Hashimoto spesso si suggerisce l’integrazione di Selenio a un dosaggio compreso tra i 30 e i 50 mcg al dì con l’obiettivo di modulare la produzione di questi anticorpi benché non sia ancora chiaro se riducendo la concentrazione di questi anticorpi si abbia un effetto positivo sul piano clinico e soprattutto sulla funzione tiroidea che si testa con altri esami di laboratorio.
Sempre in questa direzione lavora l’integrazione con tirosina che, come amminoacido essenziale nella produzione di ormoni tiroidei, ha un’azione di supporto per una corretta sintesi di FT3 e FT4. Si utilizzerà un dosaggio di circa 500 mg da assumere durante la prima colazione per cicli di un mese serenamente ripetibili.