Se fino a qualche anno fa l’agopuntura era vista esclusivamente come una tecnica terapeutica utile per il controllo del dolore, sempre di più la ricerca scientifica occidentale si sta interrogando sull’utilizzo della Medicina Tradizionale Cinese in ambiti che di primo acchito possono sembrare molto distanti dalle possibilità terapeutiche dell’agopuntura.
Uno dei campi a cui si guarda con maggiore interesse negli ultimi anni è l’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento integrato del paziente sovrappeso e obeso. Per indagare questi aspetti un gruppo di ricercatori di Hong Kong ha formulato un protocollo di ricerca internazionale, pubblicato nel 2016 su Trials, che propone una combinazione di punti, quasi tutti posti sull’addome, che tradizionalmente svolgono un effetto di stimolo metabolico (Zhong, L. L. D. et al. Trials 2016, 17, 346).
L’interesse a questo riguardo parte dal presupposto che l’aumento di peso sia il risultato di fattori differenti che spaziano dalle abitudini alimentari al sonno, dall’attività fisica allo stato emotivo, senza dimenticare l’influenza della genetica e dell’epigenetica.
L’aumento di peso è il risultato di fattori differenti che spaziano dalle abitudini alimentari al sonno, dall’attività fisica allo stato emotivo, senza dimenticare l’influenza della genetica e dell’epigenetica.
Proprio per questo in caso di sovrappeso, ma ancora di più quando si parla di obesità, si ottengono risultati migliori con un approccio multidisciplinare in cui può rivestire un ruolo importante anche l’agopuntura.
Una prima meta-analisi pubblicata su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine nel 2015 ha messo in evidenza come l’agopuntura possa essere effettivamente utile in un approccio integrato per la riduzione del peso corporeo e sprona la comunità scientifica a mettere a punto nuovi e più approfonditi studi per definire nei dettagli questa metodica terapeutica (Guo, T. et al. Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine 2015, 401914–20).
Questo lavoro prende in esame 43 differenti studi sull’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento del paziente obeso e raccoglie l’elenco dei punti scelti per stimolare il dimagrimento. Scorrendo questo elenco e conoscendo la funzione di ogni singolo agopunto si comprende subito come la visione dell’obesità nella Medicina Tradizionale Cinese fosse assolutamente all’avanguardia.
La maggior parte dei punti scelti secondo le regole tradizionali, come ad esempio Tianshu (ST25), Qihai (CV6) e Fenglong (ST40) tradizionalmente vengono utilizzata per stimolare il metabolismo.
L’idea che nella Medicina Tradizionale Cinese ci fosse un unico direttore d’orchestra alla base del metabolismo di una persona è evidente anche dal fatto che in testi come l’Huang Di Nei Jing fosse identificata una funziona descritta con il termine di Triplice Riscaldatore alla base di tutte le trasformazioni che avvengono nell’organismo.
Questi aspetti si riflettono anche nella dietetica tradizionale cinese in cui, in caso di obesità, non si limitano arbitrariamente le quantità di alimenti, ma si da molta importanza alle caratteristiche di ogni cibo (preferendo ad esempio i cereali integrali piuttosto che quelli raffinati) e alle modalità con cui questi vengono mangiati (prediligendo la prima colazione piuttosto che la cena) con indicazioni che sono perfettamente in linea con la dietologia moderna.
Allo stesso modo, altre due meta-analisi pubblicate rispettivamente sulla rivista Obesity Reviews nel 2018 e sulla rivista Medicine nel 2019 hanno confermato come l’agopuntura rappresenti un supporto, in una logica integrata, alla perdita di peso in caso di sovrappeso e obesità (Yao, J. et al. Medicine (Baltimore) 2019, 98, e16815 e Kim, S. Y. et al. Obes Rev 2018, 19, 1585–1596).
L’effetto dell’agopuntura sul dimagrimento è probabilmente mediato da un miglioramento della sensibilità insulinica che porta a un utilizzo più efficiente degli zuccheri. A conferma di questo, un articolo, pubblicato su Nutrition & Diabetes nel 2016, ha dimostrato che l’agopuntura può essere di grande aiuto per ridurre la resistenza insulinica e favorire il dimagrimento. L’aspetto interessante di questo studio è che le sedute di agopuntura sono state effettuate in pazienti già in terapia con Metformina il cui effetto è stato potenziato con l’utilizzo degli aghi. Finalmente si sta assistendo, anche sul piano della ricerca scientifica, alla scoperta di una modalità integrata di trattamento (Firouzjaei, A. et al. Nutr Diabetes 2016, 6, e209–e218).
L’effetto dell’agopuntura sul dimagrimento è probabilmente mediato da un miglioramento della sensibilità insulinica che porta a un utilizzo più efficiente degli zuccheri.
Per concludere, probabilmente l’agopuntura da sola non è sufficiente per ridurre il peso, ma permette di ottenere risultati più rapidamente se inserita in un percorso che preveda anche un cambio del proprio stile di vita, sia dal punto di vista dell’alimentazione sia da quello dell’attività fisica.
Nella mia pratica clinica quotidiana mi capita spesso di proporre l’agopuntura per sbloccare quelle situazioni in cui una persona segue correttamente tutte le indicazioni date, ma non ottiene i risultati sperati. In questi casi spesso l’agopuntura può rappresentare quella scintilla in più per attivare il metabolismo.