Può sembrare banale dirlo, ma il modo migliore per controllare la fame nervosa è rispettare tutte le regole di una sana alimentazione, a partire da una prima colazione abbondante. Basti pensare che tutto quello che si mangia entro un’ora dal risveglio viene interamente trasformato in energia, attiva il metabolismo e riduce il senso di appetito durante la giornata.
Tutto quello che si mangia entro un’ora dal risveglio viene interamente trasformato in energia, attiva il metabolismo e riduce il senso di appetito durante la giornata.
La prima colazione dovrebbe quindi diventare il pasto più abbondante della giornata, seguita da un pranzo moderato e da una cene leggerissima. La giusta distribuzione dei pasti nella giornata permette di aumentare sensibilmente il senso di sazietà aiutando a resistere al cioccolatino, allo spuntino delle cinque del pomeriggio e all’aperitivo prima di cena.
Oltre a una prima colazione abbondante è fondamentale il corretto bilanciamento di carboidrati e proteine a tutti i pasti che permette di evitare quella spiacevole situazioni di abbassamento repentino della glicemia. Quando si mangiano solo carboidrati durante un pasto i livelli di zuccheri nel sangue aumentano molto rapidamente con una forte liberazione di insulina dal pancreas. L’insulina è uno degli ormoni che controllano la glicemia e agisce riducendo i livelli di zuccheri nel sangue, ma se in eccesso la sua azione è tanto dirompente che spesso porta la glicemia al di sotto della normalità generando appunto quella che viene definita un’ipoglicemia reattiva.
Se i livelli di glicemia nel sangue sono troppo bassi istintivamente si va alla ricerca di fonti zuccherine perdendo il controllo sulla propria dieta. Diversamente un corretto bilanciamento di carboidrati, proteine, frutta e verdura a tutti i pasti rallenta sensibilmente l’assorbimento degli zuccheri riequilibrando la liberazione di insulina.
Se i livelli di glicemia nel sangue sono troppo bassi istintivamente si va alla ricerca di fonti zuccherine perdendo il controllo sulla propria dieta.
In aggiunta, per un miglior controllo dei craving alimentari, è possibile utilizzare una pianta, come la Rhodiola rosea L. al dosaggio 250-500 mg distribuiti nella giornata. Questo rimedio fitoterapico può rivalersi molto utile per sostenere il tono dell’umore e funziona come un adattogeno naturale migliorando l’adesione alle indicazioni dietetiche. Si seguiranno cicli di 2-3 mesi eventualmente ripetibili nei momenti di particolare stress.
Per controllare la fame nervosa è di grande aiuto anche l’agopuntura. Un interessante lavoro scientifico pubblicato sull’American Journal of Chinese Medicine nel 2009 ha ipotizzato che l’effetto di regolazione sul sistema nervoso autonomo che si ottiene con l’agopuntura da un lato è responsabile di un aumento temporaneo del metabolismo basale e dall’altro è d’aiuto per il controllo attivo dell’appetito (Shen, E.-Y. et al. Am. J. Chin. Med. 2009, 37, 1023–1030).
Nella mia pratica clinica l’agopuntura si è sempre rivelata molto efficace, in un approccio integrato, per controllare l’ansia da dieta. Per il controllo dell’appetito può risultare molto utile stimolare i punti del padiglione auricolare con una tecnica chiamata auricoloterapia. La stimolazione può essere fatta con un automassaggio o con l’applicazione di piccoli aghi, semi o sferette magnetiche fino alla stimolazione elettrica.
L’agopuntura, grazie al suo effetto di regolazione sul sistema nervoso autonomo, può portare a un aumento del metabolismo basale e al controllo attivo dell’appetito.
Per ridurre il senso di fame è utilissimo stimolare il punto posto nella fossetta facilmente identificabile davanti alla protuberanza cartilaginea che copre il condotto uditivo esterno, chiamata trago. Per un’efficace automassaggio è sufficiente stimolare con un dito la superficie esterna del trago bilateralmente e in maniera decisa ma mai dolorosa per 30-40 secondi più volte durante la giornata.
Un altro punto particolarmente efficace nel controllo delle abbuffate e dei craving alimentari è posto nel punto di passaggio tra la curvatura del lobo e la cresta cartilaginea che contorna il bordo dell’orecchio, chiama elice. Anche in questo caso è utile stimolare il punto con una pressione decisa stringendo questa zona tra l’indice e il pollice per 30-40 secondi bilateralmente più volte nel corso della giornata.
L’effetto della stimolazione di questi due punti può risultare sorprendente.