La gestione nutrizionale è un elemento fondamentale nel prepararsi a un intervento chirurgico programmato. Un supporto nutrizionale personalizzato durante il periodo perioperatorio può ridurre sia le complicazioni infettive che quelle non infettive, oltre a diminuire il tempo di degenza ospedaliera. I programmi di recupero avanzato dopo gli interventi chirurgici (Enhanced Recovery After Surgery – ERAS) richiedono la collaborazione di diversi professionisti e si concentrano sulla preparazione dei pazienti per affrontare al meglio il periodo perioperatorio, attraverso un approccio che combina alimentazione, esercizio fisico e tecniche psicologiche per ridurre lo stress.
Una corretta nutrizione può fare la differenza nella preparazione e nel recupero da un intervento chirurgico, riducendo le complicazioni e accelerando la guarigione.
Questi aspetti diventano ancora più importanti in base alla condizione iniziale del paziente e a seconda del tipo di intervento chirurgico, in particolare negli interventi di chirurgia maggiore. Problemi come l’obesità, la riduzione della massa muscolare e la malnutrizione vengono spesso sottovalutati o addirittura ignorati, benché sia ben noto che questi fattori sono associati a esiti clinici peggiori. Lo stress e il trauma causati da un intervento chirurgico inducono infatti il catabolismo, ossia il consumo, delle riserve energetiche e muscolari dell’organismo. Un BMI inferiore a 20,5 kg/m², una perdita di peso negli ultimi tre mesi, una riduzione dell’introito alimentare nell’ultima settimana e la presenza di una grave patologia acuta sono tutti campanelli d’allarme che devono portare a una valutazione nutrizionale approfondita. Dal punto di vista metabolico e nutrizionale, gli aspetti chiave della nutrizione perioperatoria devono mirare a evitare lunghi periodi di digiuno preoperatorio, a ripristinare l’alimentazione orale il prima possibile dopo l’intervento, e a favorire la mobilitazione precoce per facilitare la sintesi proteica e la funzione muscolare.
È importante preparare l’organismo già nei giorni precedenti all’operazione con una dieta sana ed eventualmente con un’integrazione nutrizionale specifica.
Oltre agli aspetti relativi al giorno dell’intervento chirurgico, è importante preparare l’organismo già nei giorni precedenti all’operazione con una dieta sana ed eventualmente con un’integrazione nutrizionale specifica. Se non in situazioni specifiche, non sono necessarie impostazioni nutrizionali particolari, ma è utile seguire un’alimentazione bilanciata, facendo attenzione ad abbinare a tutti i pasti una fonte di carboidrati complessi, come i cereali integrali, le patate e i legumi, una fonte di proteine, come carne, pesce, uova, latticini e soia, insieme a una porzione di frutta e verdura, e all’uso di fonti di grassi sani come quelli provenienti dall’olio d’oliva, dalla frutta secca, dai semi oleosi, dall’avocado e dal pesce grasso come salmone e sgombro. Il corretto apporto di proteine è essenziale per la riparazione dei tessuti e la guarigione delle ferite chirurgiche, i carboidrati complessi forniscono l’energia necessaria per sostenere il corpo durante il recupero post-intervento, i grassi sani aiutano a ridurre l’infiammazione e supportano la guarigione, mentre le fibre di frutta e verdura aiutano a prevenire la costipazione, che può essere comune dopo un intervento chirurgico.
In preparazione dell’intervento è importante gestire correttamente il proprio peso. Sia che si abbia bisogno di perderlo che di recuperarlo, occorre cercare di farlo gradualmente sotto la supervisione di un dietologo, in modo da non compromettere le riserve nutrizionali essenziali per la guarigione o di ricostruirle nella maniera più corretta possibile. Evitare diete drastiche o troppo restrittive prima dell’intervento, poiché possono ridurre le riserve nutrizionali e compromettere la guarigione.
Nel periodo di preparazione a un intervento chirurgico è indispensabile garantire un surplus energetico e un maggiore apporto proteico per evitare che le aumentate richieste metaboliche durante e dopo l’intervento depauperino eccessivamente le riserve dell’organismo. Se questo non è possibile tramite l’alimentazione e a seconda della situazione specifica, l’integrazione nutrizionale può essere condotta con la somministrazione di aminoacidi essenziali, di aminoacidi ramificati (soprattutto in presenza di insufficienza epatica) o di proteine del siero del latte. Spesso, l’integrazione di basse dosi di minerali e vitamine è utile per compensare almeno parzialmente eventuali carenze, soprattutto se non si ha la possibilità o il tempo di indagare questi aspetti con esami specifici.
Un supporto nutrizionale personalizzato durante il periodo perioperatorio può ridurre sia le complicazioni infettive che quelle non infettive, oltre a diminuire il tempo di degenza ospedaliera.
In aggiunta a ciò, può essere utile un’integrazione specifica per migliorare le capacità del sistema immunitario di rispondere allo stress chirurgico, con l’obiettivo di facilitare la guarigione e il recupero post-operatorio e ridurre il rischio di infezioni. Alti dosaggi di un aminoacido semiessenziale come l’Arginina stimolano la risposta immunitaria e promuovono il processo di guarigione delle ferite. L’olio di pesce apporta acidi grassi della serie ω-3, come l’acido α-linolenico, l’EPA e il DHA, importanti per contenere i processi infiammatori e inibire l’azione immunodeprimente degli acidi grassi della serie ω-6. Infine, i nucleotidi, costituenti essenziali di DNA e RNA, sono substrati indispensabili per le cellule, soprattutto per quelle a rapido turnover, come le cellule del sistema immunitario.
Una corretta gestione nutrizionale prima, durante e dopo un intervento chirurgico è essenziale per ottimizzare il recupero e minimizzare le complicazioni. Un approccio personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze del paziente, del tipo di intervento e delle condizioni cliniche preesistenti può fare la differenza nei risultati clinici e nella velocità di guarigione.